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Franco Miele |
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...scrivevamo in quella occasione di trovarci dinnanzi ad un pittore i cui toni non
sono mai sgargianti, le strutture compositive mai provvisorie: l’immediatezza
delle immagini nasce via via da intuizioni liriche, pensate e controllate, che si“incorporano” in stesure cromatiche, a volte dalle ampie ripartizioni, a volte dai
brevi accenni… Franco Miele, 1960. Presentazione catalogo della mostra alla Galleria “L’Albatro” di Roma |
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Fortunato Bellonzi |
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…Antonio Corazza si mantiene fedele all’espressionismo figurativo degli esordi,
ed ora raggiunge – nelle recenti crocifissioni di uomini – accenti drammatici,
sinceri, senza forzature oratorie, tra luci balenanti, di evidente origine seicentesca…. Fortunato Bellonzi, 1967. Scritto in occasione della mostra alla Galleria “Il Babuino” di Roma |
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Giovanni Omiccioli |
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La disposizione di Corazza pittore non è soltanto quella di rappresentarci, con i
suoi dipinti e disegni, una sua realtà di uomini e cose, in cui affiorano tutti i
turbamenti di questo nostro angosciato e più che mai angosciante secolo, ma è
anche quello di presentarcelo usando materie che ai più sembrerebbero non
confacente a ciò che comunemente si intende per pittura. Un mezzo in cui la
materia grezza è dominante. Cioè le terre, un tipo di terre che Corazza stesso
cerca e sceglie con le sue mani tra i vari strati argillosi e vulcanici, e che per lui
più si adattano ad essere impastate per ciò che gli occorre, usate forse come un
antico mezzo. Un mezzo di creazione, il suo, affinché poi per altri diventi normale
comunicativa d’arte. Giovanni Omiccioli, 1967. Scritto in occasione della Mostra alla galleria “Il Babuino” di Roma |
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Giorgio De Chirico |
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...un temperamento pittorico e una fantasia non comuni… Giorgio De Chirico,1968. Scritto in occasione della mostra alla Galleria “Il Babuino” di Roma |
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Carlo Levi |
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Queste opere si esprimono con interna chiarezza con la semplicità che è solo di
chi ha qualcosa da dire, e che la sente e la comprende. Non protesta, ha contenuti
reali, e verità che cercano anche nel mezzo materiale impiegato, la loro forma diretta…
Carlo Levi,1972. Catalogo Nazionale Bolaffi Arte – n. 9 – 1973-74.
Scritto in occasione della mostra alla galleria Il Trittico di Roma |
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Giacomo Manzù |
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I quadri di Corazza sono importanti. Come un antico artigiano costruisce tutti i
colori, crea la materia, fa esperimenti e ottiene risultati originali e validi. La
materia che usa rinnova la tradizione e il gusto dei graffiti e dei mosaici classici.
Tratta di cose semplici, lavoratori e povera gente, come la corrente neo realista,
però le esprime dal vivo, con una linea fresca che fa risaltare l’oggetto di una
dimensione fantastica. La pietà si trasforma in denuncia di un mondo di vita
dove la violenza e la sopraffazione e lo sfruttamento invadono tutto nella sfera
pubblica e in quella privata. L’arte che contesta con sensibilità umana costituisce
civiltà.
Giacomo Manzù, 1972. Scritto in occasione della Mostra alla Galleria “Il Trittico” di Roma |
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Raniero Sabarini |
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Corazza ha cominciato a dipingere nel Veneto dell’immediato dopoguerra, a diretto
contatto con i contadini e gli zingari, i bracconieri e gli ospiti dei ricoveri:
ed ha scoperto subito che questo “terzo mondo” era presente il tutto il mondo,
e
costituiva allora, in termini ancora più accentuati e violenti di oggi, il quadro di riferimento per collocare il discorso sulla cultura e misurarne i valori…
Raniero Sabarini, 1976. Presentazione catalogo della mostra alla Galleria “Il Babuino”di Roma |
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Antonello Trombadori |
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…inchiostri quasi gettati a macchia sul foglio, contorni appena soffiati sulla
superficie o crudamente graffiti ( è la più recente maniera) sulla terra vulcanica,
aspra, porosa e bluastra. E’ questo il segno di una attitudine poetica che non si
appaga di affidarsi alla pura e semplice imitazione della realtà ma intende
interrogarsi più a fondo sulla grande questione di come l’immagine debba scaturire da uno specifico linguaggio…
Antonello Trombadori, 1976. Presentazione nel catalogo della mostra alla Galleria |
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