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ANTONIO CORAZZA  (1929 – 1980)

Antonio Corazza nasce a Bologna nel 1929.
La famiglia d’origine, in serie difficoltà economiche, lo affida ad una famiglia di parenti che nel 1933 si trasferisce a Cervignano del Friuli in provincia di Udine. Qui Corazza frequenta le scuole dell’obbligo e si forma artisticamente nel fervido clima del dopoguerra friulano.
A stretto contatto con il popolo degli emigranti, visita diversi paesi europei ed ha modo di conoscere direttamente l’arte dei grandi maestri.
Di Cervignano è il suo primo mecenate, Ernesto Piani, da cui l’artista riceve sostegno e incoraggiamento e grazie al quale realizza nel 1948 la sua prima personale.
Da allora, sino al trasferimento a Roma nel 1960,  la sua attività espositiva conosce nella regione Friuli  una decina di appuntamenti tra mostre collettive e personali. Tra tutte ricordiamo, nel 1957, la personale a Udine presso la Galleria del Girasole di Enrico De Cillia presentata da Giuseppe Zigaina. 
Nel 1958  sposa  Delma Salvador e dalla loro unione nasce il figlio Angelo.
Il trasferimento a Roma, dopo un primo periodo di difficile ambientamento, gli apre nuove e diverse possibilità. Si inserisce nel mondo del cinema e dello spettacolo e lavora come aiuto-scenografo per il produttore Dino De Laurentis. Avvia nel contempo una interessante stagione espositiva, sostenuto  dal mecenatismo dell’industriale Duilio Bruseschi.
Protagonista in diverse gallerie della capitale, Antonio Corazza rimane tuttavia  legato al Friuli, ove torna nel 1961 per realizzare gli affreschi della Chiesa di Borgo Fornasir e dove continua ad esporre con regolarità sino al 1965.
La sua ricerca artistica conosce intanto nella capitale apprezzamenti tanto di critica che di pubblico.
Si interessano al suo lavoro artisti e critici come Giorgio De Chirico, Giacomo Manzù, Franco Miele, Mario Petrocchi, Raniero Sabarini, Antonello Trombadori. Numerose sono le esposizioni, le partecipazioni ed  i riconoscimenti che l’artista riceve e che gli consentono di dedicarsi completamente alla ricerca, sostenuto da un collezionismo sensibile e partecipe all’evolversi della sua arte ora presente sull’intera scena nazionale.
E’ del 1978 la grande esposizione a Palmanova (UD) organizzata con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali e della Regione Friuli, che segna artisticamente il ritorno di Corazza alla sua terra d’origine, che nella partecipazione di pubblico gli dimostra un affetto immutato  e che nel giudizio della critica gli tributa straordinario favore. 
L’anno seguente Corazza espone a Milano,  Marsala e Parigi.
Il 6 febbraio del 1980, colto da malore mentre in auto si reca da Roma ad Ostia, Antonio Corazza  muore, improvvisamente e precocemente, all’età di 51 anni.

 
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